Le fasi dell’amore: il ciclo di vita della coppia

Le fasi dell’amore: il ciclo di vita della coppia

Come ogni organismo vivente, anche l’amore nasce, cresce, si evolve e ha bisogno di cure e di sforzi da parte dei partner per restare in vita. Quello che chiamiamo amore ha mille sfaccettature ed esistono tanti modi di amare, di sentire e di esprimere ciò che si prova verso una persona; modi talvolta molto complessi e contorti, che possono creare disagio o condurre a quelle che vengono poi definite relazioni malsane.

Tuttavia, una relazione di coppia, nonostante le sue mille sfaccettature, segue un percorso comune, universale, attraverso un processo a fasi. Ovviamente la specificità dei singoli individui che si uniscono dando vita a diverse configurazioni di coppia, fa sì che ciascuna attraversi queste fasi  secondo tempi, modalità, ritmi e andamenti propri: alcune coppie possono arrivare a toccare ogni fase, altre potranno arrestarsi ancora prima di essersi definite coppia, altre ancora potranno dilatarne alcune, per il loro tipo di personalità.

Ciclo di vita della coppia

Il legame di coppia e le sue fasi

Nelle prime fasi, i comportamenti e le emozioni che vengono provati hanno la funzione di dirigere la scelta su una persona  che, come detto nell’articolo precedente (link) spesso viene individuata in base a linee guida di derivazione familiare di cui non si è sempre consapevoli. È la fase dell’attrazione e del corteggiamento, dove si accentuano messaggi  che comunicano il proprio coinvolgimento. Il desiderio e l’eccitamento la fanno da padrona. Le somiglianze vengono sottolineate per effetto dell’ idealizzazione. Nel momento in cui l’attrazione si pone come ponte una relazione che potrebbe divenire più duratura, all’infatuazione si accompagna il piacere dello stare insieme. Da questo momento subentrano segnali di cura, di conforto, di sicurezza.

II fase: l’innamoramento

Quando i segnali dell’attrazione si colorano di tenerezza, di accudimento, quando al mostrare il lato migliore di sè segue il condividere anche delusioni, dolori e esperienze negative precedenti all’incontro, allora si è passati alla fase dell’innamoramento. Anche se si è ancora concentrati su se stessi, l’altro comincia a funzionare come rifugio emotivo, fonte di conforto e di appagamento dei propri bisogni di affetto. Al partner verranno indirizzate le richieste d’aiuto e di rassicurazioni e, anche se la relazione si stabilizza, siamo ancora nella fase della messa alla prova dell’altro. Si continua, infatti, a sondare la disponibilità dell’altro all’impegno, la sua capacità di offrire cura e accudimento e la sua aderenza a un certo modello di persona e di relazione che abbiamo in testa. In questa fase non siamo innamorati di chi abbiamo di fronte ma di quello che ci evoca e ci fa provare. È come dire: “Ti amo, perchè ho bisogno di te!”

III fase: amore

Psicologo coppia

Dalla passione iniziale si passa all’ intimità, dall’innamoramento subentra l’amore quando le emozioni predominanti sono di affetto e di fiducia. Questa è una fase delicata in cui si perde molto dell’idealizzazione che ha caratterizzato le precedenti e inizia la differenziazione. Ci si mette davvero in gioco e allo scoperto, con la propria personalità, fragilità, risorse, pregi e difetti che possono ora apparire diversi dall’idea che ci si era fatta dell’altro. Qui entrano in ballo le decisioni più consapevoli: si decide di investire nella coppia e continuare, con l’impegno reciproco di venirsi incontro di fronte alle divergenze. Molti, invece, vivono questo momento di transizione con ansia e preoccupazione tali da indurre la rottura del legame. Molti potrebbero avvertire la necessità di tirarsi indietro proprio quando devono fare un passo avanti, spesso per la paura di legarsi. Scelgono di non amare, di non progettare, di fermarsi all’essere innamorati. Basta individuare il punto iniziale della fase dell’amore e fermarsi…. ma la paura di amare merita un articolo a parte.

IV fase: la vita quotidiana

Il partner è ormai lo stimolo associato alla sensazione di benessere eppure, a un occhio esterno, sembra che sia passato il tempo dell’amore. La coppia ridirige le proprie energie verso gli impegni e la routine quotidiana e, anche se vengono meno contatti fisici e emozioni dei primi tempi, l‘interdipendenza emotiva che si è venuta a creare, dona stabilità e sicurezza alla relazione. Questa premessa è necessaria affinchè la coppia diventi la base anche per una nuova esplorazione di se stessi e dello stesso partner, nonchè la base per superare inevitabili divergenze. La coppia passa da un NOI ad un IO E TU. Si riscoprono autonomie individuali; si sente il bisogno di avere più tempo per se stessi, per il raggiungimento dei propri obiettivi, per i propri interessi. Questo può comportare delle crisi dovute al disequilibrio che si viene a creare se uno dei due partner si trova in un’altra fase del ciclo di vita della coppia e percepisce l’interesse dell’altro verso il mondo esterno come un allontanamento dalla relazione, un abbandono. Può capitare che mentre uno chiede di mantenere la relazione in uno stato fusionale, l’altro partner chieda di procedere insieme ma indipendentemente; uno chiede di non crescere, tentando di lasciare lo status quo, l’altro cerca di esplorare, sperimentare anche da solo, pur sapendo di essere e avere vicino il partner; tutto questo può destabilizzare e costringere a fare i conti con sentimenti spiacevoli come apatia, rabbia, difficoltà a scendere a compromessi.

Va da sè che ciascuna fase ha propri compiti di sviluppo e che la coppia può procedere armoniosamente se entrambi i partner sentono di trovarsi nello stesso momento del ciclo della coppia. Esistono però 3 tempi in una relazione: quello dei membri, singolarmente, e quello della coppia che si genera dall’incontro dei primi due e, come si è detto, non sempre coincidono. 

Imparare a conoscere se stessi e l’altro e riconoscer-si durante le transizioni, diventa importante per gestire, accettare e lavorare sulle crisi e sui blocchi in cui una coppia può trovarsi.

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    Bibliografia: Attaccamento e amore – Grazia Attili

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