L’amore al tempo dei social

L’amore al tempo dei social

Ho avuto il piacere di essere ospite della trasmissione radiofonica “Donne allo specchio” per parlare del tema dell’amore ai tempi dei social network, argomento che ha suscitato un notevole interesse, dal momento che è un fenomeno molto comune. In studio Rossella Grazioso e Andrea Picariello, che ringrazio per l’invito e per l’accoglienza.

Riporto qui uno stralcio delle domande e delle risposte che si sono susseguite: le trovate subito dopo lo streaming della puntata.

Donne allo Specchio

A Donne allo Specchio, ospite Elisa Mogavero per parlare di relazioni al tempo dei social network. Conducono Rossella Graziuso e Andrea Picariello.

Pubblicato da Radio Castelluccio – RCS75 su Sabato 4 maggio 2019

Con l’incalzare dei social network come mezzo di comunicazione, è stato completamente rivoluzionato il lessico comunicativo. Si è molto più immediati, diretti, concisi. Talvolta basta un’emoticon per esprimere un pensiero e per evitarci la fatica di trovare sempre le parole più adatte. I nuovi codici ridefiniscono, così, anche il modo di comunicare i sentimenti. Per la facilità dello strumento e per il fatto che ormai rappresenti una estensione della nostra persona, molti tendono a cercare, sempre più, il partner attraverso la rete dei contatti virtuali. Semplice: ci si iscrive su una piattaforma, poche parole efficaci per descriversi, si allega una foto che meglio rappresenti la nostra personalità ed il gioco è fatto. L’algoritmo sceglierà per noi un ventaglio di persone potenzialmente interessanti, sulla base di amicizie o interessi in comune, agevolandoci nella fase della ricerca e aiutandoci ad ottimizzare i tempi che occorrono. Dunque, ci si incontra conoscendo già i gusti e le preferenze dell’altro.

Si restringe la lista delle persone a noi affini ma lo scotto è che si restringe anche il tempo dell’attesa, quello spazio tra l’aver riconosciuto una persona che ci piace e il cercare di agganciarla, uno stacco relazionale che permetterebbe di aumentare, nell’attesa, il desiderio dell’incontro con l’altro.

Intervista Elisa Mogavero radio Castelluccio

Perchè si cerca il partner su internet, quindi?

In una società che corre e chiede prestazioni continue, spesso non si ha il tempo materiale o la capacità (penso a tutte le persone che soffrendo di ansia sociale, cercano nel dispositivo internet un mezzo di supporto alle proprie insicurezze, una sorta di rompighiaccio) di avere quei ritmi lenti che sono necessari alla costruzione di una fase di interesse e di corteggiamento. La tecnologia accorcia le distanze fisiche e spontanee. Conoscere on line può essere molto eccitante perché apre grandi spazi all’immaginazione. Fantastichiamo, attribuiamo un particolare significato alla conversazione, costruiamo relazioni ideali. D’altronde, se le cose non vanno più secondo i nostri gusti, possiamo decidere di passare al prossimo click, al prossimo like! Il tono è volutamente provocatorio. I social sono nati per sentirci in relazione, connessi. Sono un mezzo e, come ogni mezzo, possono avere aspetti positivi o negativi. Siamo noi a definirne l’utilizzo e a farne uno strumento di supporto o un mezzo consumistico, con cui scartare persone come si possono scartare le cose. Le motivazioni per cui si cerca un partner on line possono essere molteplici: chi si trasferisce in una nuova città e non è ancora a conoscenza di luoghi aggregativi, chi è oberato di impegni, chi ha difficoltà relazionali e vuole integrare le proprie capacità con l’ausilio del dispositivo. I social network o le agenzie di appuntamenti on line non sono un problema, purché se ne faccia un uso consapevole e mirato. Se il tutto diventa il mercato delle relazioni, ci si ritrova come alle 12 presso i banconi dell’ortofrutta: svenduti al ribasso. Fare dei sentimenti, o delle persone, oggetti usa e getta, non è molto etico. Ognuno può sentirsi libero di cercare la storia della sua vita o dare luogo a un incontro, per sentirsi meno solo. Basta essere onesti con se stessi e con l’altro, chiarendo bene ciò che si cerca.

Aspetti positivi e negativi dei social?

Tra i tanti vantaggi dei social c’è, innanzitutto, l’aver facilitato la comunicazione e permesso di accorciare le distanze. Tante coppie, anche se a distanza, possono rafforzare la relazione, condividendo foto della quotidianità, videochiamandosi, sentendosi più vicine. Spesso, però,i social possono diventare mezzi di controllo sull’altra persona: quando si vuole restare in perenne contatto con l’altro e, basta qualche minuto di latenza alla risposta a un messaggio, per arrivare alla paranoia e alla lite; quando si cercano conferme o disconferme alla fiducia che abbiamo dato all’altra persona (vedere per quanto tempo è on line, se contemporaneamente sono on line anche persone sulle quali nutriamo dubbi, spiare storie, scrivere messaggi pubblici volutamente ambigui, per creare tormento nella persona di nostro interesse, controllare quando entra e quando esce dalla chat). Altro aspetto negativo è il farne un uso eccessivo, per la necessità di sentirsi sempre connessi, che comporta estraniamento e allontanamento proprio da chi ci è accanto e la perdita del contatto col mondo reale.

Esistono tradimenti virtuali e possono davvero mettere in crisi la coppia?

Argomento spinoso e delicato, che diventa ancora più complesso se inserito nelle dinamiche on line, in quanto è difficile stabilire qual è la linea di confine tra ciò che può essere un tradimento e ciò che è un comunicare on line. In linea di massima, valgono anche nel mondo digitale gli stessi punti: ogniqualvolta una coppia apre i propri confini all’ingresso di un terzo, anche solo come depositario di confidenze e informazioni personali e vulnerabili, proprie di un membro della coppia, si può parlare di tradimento. Ma tradimento di cosa? Della fiducia, del patto implicito ed esplicito intorno al quale si è costruita la coppia. Tradimento della dignità della persona che viene tenuta all’oscuro di un segreto che lega il partner al terzo. Dietro a uno schermo è più facile essere aperti, parlare, individuando le parole migliori, e idealizzare. Ma anche solo una semplice conversazione portata avanti nel tempo, in segreto, rischia di minare la relazione col partner.

Cosa occorrerebbe fare?

 L’amore è un’esperienza di cui non possiamo fare a meno e il social, spesso, può fungere da cupido. Abbiamo tutti inscritto nel nostro DNA la necessità di sentirci in relazione a qualcuno (famiglia, partner, amici). Abbiamo bisogno di toccarci, di sentire l’odore dell’altro, di riscaldarci, di abbracciarci e, per quanto i social possano essere muniti di like e emoticon che integrano la dimensione emotiva al messaggio di testo, non possono mai sostituire tutte le sfumature emotive e i bisogni, le necessità, che un legame con una persona richiede. Le emozioni passano, i sentimenti vanno coltivati, diceva il sociologo Bauman. Un messaggio, un like, richiedono molto meno impegno ma è dall’impegno che nasce l’amore, altrimenti resteremo in un’eterna fase di innamoramento.

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